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I beni culturali della Chiesa cattolica nel Codice UrbaniThe paper analyzes the legislation that applies to cultural properties of the Catholic Church according to the Italian Code of Cultural Heritage and Landscape (legislative decree no. 42/2004). In particular, the paper examines the heritage of religious interest. Its thesis is that the religious heritage gives evidence of the identity and history of religious institutions.
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I codici deontologici europei e il trapianto di organiLa leggenda di Cosma e Damiano testimonia il fatto che il trapianto di organi affonda le sue radici agli albori della medicina. Ad oggi, dopo solo pochi decenni dal primo trapianto da uomo a uomo, sono stati raggiunti quasi tutti i risultati auspicati, la possibilità di sopravvivere è aumentata e le condizioni di vita di migliaia di pazienti sono migliorate, ma ancora c’è chi muore in lista d’attesa. Quali le possibili soluzioni? Visto e considerato che esistono criteri tecnici accettati a livello internazionale in merito all’accertamento della morte cerebrale è possibile ipotizzare linee guida condivise, se non a livello globale (essendovi tradizioni culturali, sociali e religiosi troppo differenti) almeno a livello europeo? Analizzando i ventisette codici di deontologia medica degli stati membri dell’Unione Europea è emerso che solo diciassette dedicano almeno un articolo o un riferimento esplicito al processo di donazione - prelievo - trapianto di organi. Inoltre, non sono molti i punti unanimemente condivisi. Due sono le tematiche prese in esame da quasi tutti i codici che trattano dell’argomento: la necessità di un’informazione precisa e corretta non solo ai riceventi o ai potenziali donatori, ma anche e soprattutto al donatore vivente (il soggetto più debole dell’intero processo) e il tema della gratuità del dono e della totale libertà di questo gesto sia nel caso in cui la scelta sia presa pre-mortem sia quando è, invece, effettuata dai famigliari post-mortem. Si è poi dedicata una particolare attenzione anche alle novità sul tema contenute nella bozza del nuovo codice di deontologia medica italiano. A fronte dell’analisi globale dei codici europei è emerso che, al momento, sono ancora troppo poche le tematiche comuni prese in esame e ancora troppi gli stati che non fanno alcuna menzione al trapianto in generale. Oltre a ciò non si ritrova alcun accenno né alle nuove tecniche trapiantologiche (si pensi, per esempio, agli xenotrapianti, ai trapianti con organi artificiali o a quelli a cuore fermo) né alle forme meno comuni di trapianto da vivente, ossia la donazione samaritana e il cross over. Forse, quindi, le questioni etiche connesse al trapianto sono ancora troppo dibattute per poter ipotizzare linee guida condivise da tutti i ventisette stati membri dell’Unione Europea. Prima che si possa arrivare a questo punto, infatti, ogni singolo stato dovrà vagliare tutte le opzioni possibili, cercando tra queste quelle che più si adattano alle leggi ed alle tradizioni già esistenti.
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I codici di deontologia medica dalle libere associazioni mediche alla prima edizione nazionaleEtica medica, Codice di deontologia medica
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I contributi della deontologia e della giurisprudenza in tema di consenso informato al trattamento medico - chirugicoTantissimo è stato scritto sul consenso informato all’atto medico in un parallelismo che ha visto il diffondersi di questo concetto a cavallo fra le sentenze della giurisprudenza, le massime della dottrina e lo stesso pensiero filosofico moderno. Il presente vuole essere un contributo a quanto finora scritto ma soprattutto il tentativo di fornire una guida di consulto sul consenso informato, a tutti i colleghi, che quotidianamente, in prima linea, si trovano ad esercitare la nostra professione. Il nostro punto di vista, ci sia concesso in premessa, è che la problematica del consenso è principalmente figlia del suo tempo, intendo riferirsi con ciò al fatto che se è pur vero che la massima diffusione di questa pratica è dipesa dall’influenza che molte e famose sentenze hanno esercitato (cfr. sentenza Massimo a margine), è anche vero, ed è nostra ferma convinzione, che essa derivi dalla nuova e moderna collocazione delle professioni sanitarie all’interno della società del nuovo millennio. Essa cioè recupera nelle radici stesse della nostra professione e della filosofia che essa anima, un nuovo tipo di rapporto medico - paziente.