Building a story: myths and realities in the autobiography of Laura Orvieto
Author(s)
Del Vivo, CaterinaKeywords
History of EducationLaura Orvieto
Jewish writers of the XIX century
Women’s autobiographical writings
Jewish emancipation
Racial laws
Writers for children
Storia dell’educazione
Laura Orvieto
Scrittrici ebree del Novecento
Letteratura autobiografica femminile
Emancipazione ebraica
Leggi razziali
Scrittrici per l’infanzia
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http://dialnet.unirioja.es/servlet/oaiart?codigo=4868531Abstract
Laura Orvieto (Milan 1876 - Florence 1953), children’s writer, always loved telling stories. She asked everyone to tell her stories and, if she couldn’t find anyone available, she told stories to younger children. These stories were inspired by the many books she read and by the fairy tales told by old women. As an adult, once a writer, her most successful work was inspired by classical mythology and the small adventures of her own children. But in the second half of the 1930s many things changed for a family from the Florentine Jewish middle classes, with the increasing pressure of racial marginalization. In around 1936 Laura decided to abandon her usual themes, and instead to turn to her origins and tell her own story, and that of her husband Angiolo and their respective families. The Storia di Angiolo e Laura is written in a simple and direct style, close to Orvieto’s other work. But in the final pages she allows space for statements that illustrate her painful crisis of conscience. Today we can ask to what extent these pages reflect a real biographical journey: other sources complete, confirm or deny the events and states of mind expressed in the book. A parallel reading of a few chapters and other documents reveals less well-known aspects of the thinking and frame of mind of Laura and her family and illustrates her working methods.Received: 27/05/2013 / Accepted: 20/06/2013How to reference this articleDel Vivo, C. (2014). Costruirsi una storia: miti e realtà nell’autobiografia di Laura Orvieto. Espacio, Tiempo y Educación, 1(1), pp. 55-75. doi: http://dx.doi.org/10.14516/ete.2014.001.001.003Laura Orvieto (Milano 1876- Firenze 1953), scrittrice per l’infanzia, ha sempre amato raccontare storie. Chiedeva a tutti di raccontarne a lei e, se non trovava nessuno disponibile, ne raccontava lei ai bambini più piccoli: erano storie ispirate ai molti libri che leggeva, o alle favole che vecchie donne le avevano raccontato. In età adulta, diventata scrittrice, le sue opere di maggior successo si ispireranno ai miti dell’antichità classica e alle piccole avventure dei figli. Ma nella seconda metà degli anni Trenta molte cose cambiano, per una famiglia della borghesia ebraica fiorentina: l’emarginazione razziale ormai incalza. Laura, intorno al 1936, decide di abbandonare i temi abituali, di guardare alle origini e di narrare la propria storia, quella del marito Angiolo e delle rispettive famiglie. La Storia di Angiolo e Laura si propone con uno stile semplice e diretto, molto vicino a quello delle altre opere della Orvieto; ma nelle pagine finali invece lascerà spazio a dichiarazioni che illustrano la dolorosa presa di coscienza della scrittrice. Oggi possiamo chiederci fino a che punto quelle pagine rispondano a un percorso biografico reale: altre fonti integrano, confermano o smentiscono le vicende e gli stati d’animo espressi nel libro. La lettura parallela di alcuni capitoli e di altri documenti rivela aspetti meno noti della vita, del pensiero e degli stati d’animo di Laura e della sua famiglia e ne illustra i metodi di lavoro.Recibido: 27/05/2013 / Aceptado: 20/06/2013Cómo referenciar este artículoDel Vivo, C. (2014). Costruirsi una storia: miti e realtà nell’autobiografia di Laura Orvieto. Espacio, Tiempo y Educación, 1(1), pp. 55-75. doi: http://dx.doi.org/10.14516/ete.2014.001.001.003
Date
2014Type
text (article)Identifier
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(Revista) ISSN 2340-7263